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Per un pugno di sale:  Il peso sociale e ambientale della filiera del litio nelle regioni argentine di Salta e Catamarca

Le saline di Posco al Salar del Hombre Muerto

La città più colpita dal terremoto e successivo maremoto che, il 26 dicembre 2004, ha devastato Indonesia, Thailandia e Sri Lanka. Si è trattato di uno dei più grandi disastri naturali della storia
La Mina Incahuasi è una vecchia miniera d’oro. Si trova a 4.000 metri sul livello del mare, in fondo a una gola che si apre sul Salar del Hombre Muerto. È una zona molto remota – per raggiungerla bisogna guidare per quasi due ore dal pueblo più vicino, Antofagasta de la Sierra – ma popolata da secoli: questo perché la Puna, l’altipiano nel nord-ovest argentino tra le province di Salta, Catamarca e Jujuy, è un territorio ricchissimo di risorse, dove da sempre si estraggono oro, rame e borace.

La Mina Incahuasi vista dall'alto

Negli ultimi tempi, l’industria più attiva è l’estrazione di litio, l’oro bianco. L’Argentina, che insieme a Cile e Bolivia forma il «triangolo del litio», possiede circa il 15% delle riserve mondiali di questo metallo, fondamentale per la produzione di batterie e tecnologie legate alla transizione energetica.
«Le aziende hanno cominciato ad arrivare negli anni ’90» racconta Román Guitián, il casique della Comunidad Atacameña del Altiplano. «Da allora, le iniziative sono aumentate progressivamente: hanno portato strade, installato stabilimenti, trasformato il territorio passo dopo passo».
Il primo progetto è stato il Fénix (oggi di Río Tinto), a cui poi se ne sono aggiunti altri: solo nella piana del Salar del Hombre Muerto le attività in corso – alcune già in fase di estrazione, altre in esplorazione – sono sette.
Oggi, della Mina Incahuasi restano solo rovine: è stata abbandonata negli anni ’50, quando si è esaurito definitivamente il giacimento. Le comunità indigene che abitano la Puna temono che questa nuova ondata estrattiva, guidata da interessi esterni e da capitali stranieri, possa stravolgere la loro terra, prosciugarla e, a un tratto, abbandonarla. Esattamente com’è avvenuto per la miniera.
«Noi non produciamo ricchezza, siamo invisibili» commenta Román, mentre passa per le case diroccate dei minatori. «Tutto passa: è passato l’oro, passerà anche il litio. Siamo noi, quelli che restano».

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Il casique della Comunidad Atacameña del Altiplano, Román Guitián

To be continued...

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